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ANGELA FARACO DIVERSAMENTE ABILE ASCENSORE MAI MESSO IN FUNZIONE DA 24 ANNI.ALLOGGI DI PROPRIETA' DEL COMUNE DI NAPOLI

ANGELA FARACO DIVERSAMENTE ABILE ASCENSORE MAI MESSO IN FUNZIONE DA 24 ANNI.ALLOGGI DI PROPRIETA' DEL COMUNE DI NAPOLI

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unioneinquilini N.
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UNIONE INQUILINI NAPOLI VIA TRIBUNALI 181 TELEFAX 081210810

Disabile prigioniera in casa, il Comune: "L'ascensore costa molto, aspettiamo l'ok del benefattore"

Angela Faraco vive chiusa nel suo appartamento alle Case Celesti a Scampia. Il Comune le assicurò 125 giorni fa un intervento. L'assessore Fucito: "Servono 50mila euro, c'è l'impegno della Fondazione con il Sud. Ma il cda non ha ancora deciso"

NAPOLI - Quasi diecimila giorni. Solo a pensarci, in effetti, fa venire i brividi. Sono i giorni in cui Angela Faraco, diversamente abile, vive rinchiusa nel suo appartamento delle Case celesti fra Scampia e Secondigliano, in quel pezzo di città che tutti conoscono per la guerra di camorra, per lo spaccio di stupefacenti, per il degrado sociale e ambientale. I giorni li contano, con un quotidiano post su Facebook, i responsabili dell’Unione Inquilini di Napoli che scandiscono anche il tempo passato dalla visita dell’assessore al Patrimonio Sandro Fucito che, 125 giorni fa, ha stretto la mano alla donna e ai suoi familiari promettendo di provare a risolvere la situazione. Una situazione tutt’altro che semplice e che deve essere raccontata per quello che è. Punto per punto. Il primo è che l’ascensore nel palazzo in cui abita Angela non è guasto, semplicemente non c’è. È stato smontato pezzo per pezzo, prima il motore poi le porte, poi tutto il resto. Il secondo punto è che quella in cui abita Angela è una palazzina occupata abusivamente prima della consegna ai legittimi assegnatari e dove nulla era stato collaudato, figurarsi l’ascensore.

La storia è finita sotto i riflettori nel corso di una trasmissione televisiva su una rete nazionale al termine della quale la fondazione Con il Sud si impegnò a fare una donazione per poter installare finalmente l’ascensore. Nessuno però aveva immaginato che il preventivo ipotizzava una spesa di oltre settantamila euro.“La cifra ha fatto smorzare l’entusiasmo della fondazione – spiega Fucito che nonostante le accuse continua a cercare una via di uscita – per questo abbiamo chiesto un ritocco alla previsione di spesa e adesso il costo è sceso a cinquantamila. Adesso non resta che aspettare la decisione del Cda e poi regolarsi di conseguenza”. Eppure, ciò che pare più semplice è portare Angela in un’altra casa, no? No. Non si può perché la sua famiglia è entrata senza permesso in quelle quattro mura e perché al momento non risulta assegnataria di altro alloggio. Quindi, che si fa? “Si spera che abbiano fatto la richiesta di sanatoria – conclude l’assessore – o si va a riprendere la pratica della sanatoria del 1998, la si regolarizza e sarà la prima a cambiare casa dei 140 nuclei che vivono la’ senza un titolo. Una cosa è certa, che almeno noi ce ne stiamo occupando. Chi lo ha fatto in passato?”.

Barbara Tafuri




07/11/13



Pubblicata (Aggiornata )