ANGELA FARACO DIVERSAMENTE ABILE ASCENSORE MAI MESSO IN FUNZIONE DA 24 ANNI.ALLOGGI DI PROPRIETA' DEL COMUNE DI NAPOLI
Disabile prigioniera in casa, il Comune: "L'ascensore costa molto, aspettiamo l'ok del benefattore"
Angela Faraco vive chiusa nel suo appartamento alle Case Celesti a Scampia. Il Comune le assicurò 125 giorni fa un intervento. L'assessore Fucito: "Servono 50mila euro, c'è l'impegno della Fondazione con il Sud. Ma il cda non ha ancora deciso"
NAPOLI - Quasi diecimila giorni. Solo a pensarci, in effetti, fa venire i brividi. Sono i giorni in cui Angela Faraco, diversamente abile, vive rinchiusa nel suo appartamento delle Case celesti fra Scampia e Secondigliano, in quel pezzo di città che tutti conoscono per la guerra di camorra, per lo spaccio di stupefacenti, per il degrado sociale e ambientale. I giorni li contano, con un quotidiano post su Facebook, i responsabili dell’Unione Inquilini di Napoli che scandiscono anche il tempo passato dalla visita dell’assessore al Patrimonio Sandro Fucito che, 125 giorni fa, ha stretto la mano alla donna e ai suoi familiari promettendo di provare a risolvere la situazione. Una situazione tutt’altro che semplice e che deve essere raccontata per quello che è. Punto per punto. Il primo è che l’ascensore nel palazzo in cui abita Angela non è guasto, semplicemente non c’è. È stato smontato pezzo per pezzo, prima il motore poi le porte, poi tutto il resto. Il secondo punto è che quella in cui abita Angela è una palazzina occupata abusivamente prima della consegna ai legittimi assegnatari e dove nulla era stato collaudato, figurarsi l’ascensore.
La storia è finita sotto i riflettori nel corso di una trasmissione televisiva su una rete nazionale al termine della quale la fondazione Con il Sud si impegnò a fare una donazione per poter installare finalmente l’ascensore. Nessuno però aveva immaginato che il preventivo ipotizzava una spesa di oltre settantamila euro.“La cifra ha fatto smorzare l’entusiasmo della fondazione – spiega Fucito che nonostante le accuse continua a cercare una via di uscita – per questo abbiamo chiesto un ritocco alla previsione di spesa e adesso il costo è sceso a cinquantamila. Adesso non resta che aspettare la decisione del Cda e poi regolarsi di conseguenza”. Eppure, ciò che pare più semplice è portare Angela in un’altra casa, no? No. Non si può perché la sua famiglia è entrata senza permesso in quelle quattro mura e perché al momento non risulta assegnataria di altro alloggio. Quindi, che si fa? “Si spera che abbiano fatto la richiesta di sanatoria – conclude l’assessore – o si va a riprendere la pratica della sanatoria del 1998, la si regolarizza e sarà la prima a cambiare casa dei 140 nuclei che vivono la’ senza un titolo. Una cosa è certa, che almeno noi ce ne stiamo occupando. Chi lo ha fatto in passato?”.
Barbara Tafuri
07/11/13