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giù le mani dalle pensioni

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Questa petizione è stata creata da Donatella S. e potrebbe non rappresentare il punto di vista della comunità di Avaaz.
Donatella S.
ha lanciato questa petizione diretta a:
Corte Costituzionale Italiana
Il governo Monti, appena insediato, ha costretto il Parlamento Italiano, ponendo la fiducia sul provvedimento, ad approvare una riforma delle pensioni anticostituzionale e gravente lesiva degli interessi dei lavoratori italiani. Questa riforma conclude un percorso iniziato circa 25 anni fa mediante il quale i politici italiani, in silenzio e con vari sotterfugi, sono riusciti a snaturare il sistema solidaristico fondato sulla nostra Costituzione per sostituirlo con un sistema finanziario. In pratica mentre il sistema solidaristico funzionava come una grande famiglia in cui gli anziani venivano sostenuti dai versamenti contributivi dei giovani, sottraendo così la propria pensione al rischio inflattivo, il sistema finanziario adottato di forza da questa classe politica senza sentire il parere degli italiani, consiste nel fatto che i propri versamenti effettuati durante la vita lavorativa, vengono cosiderati alla stregua di puri versamenti in denaro sui quali viene brutalmente conteggiata un' aliquota di rendimento collegata all' andamento dei mercati finanziari. Con questo sistema i versamenti di denaro effettuati dal lavoratore all' inizio della propria vita lavorativa e al valore di allora, vengono considerati come versati al momento del pensionamento e cioè al valore della moneta di 40 anni dopo. questo comporterà la totale cancellazione della pensione per coloro che hanno appena iniziato a lavorare che si troveranno - se tutto andrà bene - con una pensione pari ad un decimo del loro stipendio. I giornali italiani, tutti asserviti al potere, tacciono completamente su questi problemi e così la gente quando sarà vecchia avrà l' amara sorpresa di ritrovarsi in miseria dopo una vita di lavoro, senza sapere neppure a chi dire grazie. Per di più il governo Monti ha anche allungato a dismisura l' età pensionabile sia per i giovani che per tutti quelli che sono ancora in servizio i quali - a causa di questo meccanismo perverso - più lavoreranno, più pagheranno contributi e meno avranno di pensione. Tutto questo è gravemente incostituzionale nella sostanza infatti contrasta con gli artt. 3, 31, 35, 37, 38 e 53 della Costituzione Italiana (art. 3: ”tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”, art. 31: “la Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’ adempimento dei compiti relativi”, art. 35: “la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni”, art. 37: “la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’ adempimento della sua funzione familiare”, art. 38: “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’ assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano PREVEDUTI E ASSICURATI mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria…(omissis) ….ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi e istituti predisposti o integrati dallo stato”, art. 53: “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività” ). Tutto ciò è anche anticostituzionale nella forma, infatti contrasta con l' art. 77 della nostra Costituzione che prevede il decreto legge solo come procedura eccezionalissima da utilizzare in casi di straordinaria necessità ed urgenza. contrasta con l' art. 72 della Costituzione che prevede che gli emendamenti vengano approvati e discussi singolarmente (non vi è stata alcuna discussione perchè il Parlamento ha votato la fiducia al governo, fiducia alla quale - in automatico - era stata collegata l' approvazione del decreto).
Ci sarebbero ancora molte cose da dire, mi limito ad osservare che l' innalzamento dell' età pensionabile delle donne contrasta con il loro diritto di occuparsi della famiglia - anziani e bambini - contrasta con il diritto dei giovani a formarsi una famiglia visto che in Italia non ci sono servizi sociali e fino ad ora sono state le donne a supplire a questa carenza. Inutile dire che la riforma Monti non ha aumentato i servizi sociali, anzi semmai li ha tolti. Aggiungo che ogni volta che il ministro Fornero parla di pensioni in televisione, sembra non essere informata che le pensioni dei lavoratori non vengono erogate dallo stato come una cortese elargizione, ma vengono pagate dall' INPS al quale i lavoratori hanno versato contributi per tutta la loro vita lavorativa. Allungare l' età pensionabile di coloro che hanno già iniziato a lavorare significa non solo violare il dettato Costituzionale che dice che essi devono poter PREVEDERE il loro futuro in vecchiaia, ma significa gravare questa categoria di persone di una tassa aggiuntiva di decine di migliaia di euro in un colpo solo. Tanto per esssere chiari, se un lavoratore guadagna mille duecento euro al mese e avrebbe diritto a una pensione di mille euro al mese, allungare di cinque anni la sua pensione significa gravarlo in un colpo solo di una tassa pari a circa sessantamila euro (e ne guadagna mille). Dove sta la proporzione fra il suo reddito e le sue tasse prevista dalla Costituzione? A nessun ricco o ricchissimo italiano si chiede di pagre tasse in una proporzione simile. E poi che succederebbe se il governo decidesse per esempio di esentare tutte le assicurazioni del nostro paese dal pagare i danni derivanti da incidenti automobilistici di tutti coloro che hanno regolarmente pagato l' assicurazione dell' auto? ci sarebbe la rivoluzione. Invece con questa riforma non si sente volare una mosca, non ostante che i lavoratori abbiano sempre pagato per ottenere una pensione che invece viene loro sottratta. Perchè? Io ritengo che il motivo sia questo. Il danno riguarda soltanto i lavoratori e i lavoratori oggi in Italia contano meno di zero! Anzi c'è stato qualche politico che ha persino proposto di abolire l' art. 1 della Costituzione " l' Italia è una repubblica fondata sul lavoro". Nessuno lo ha ascoltato, quanto alla forma, ma quanto alla sostanza questo articolo, su cui si dovrebbe fondare tutta la nostra vita di comunità , può considerarsi ormai cancellato.
Per questi motivi ho personalmente inviato un esposto - giuridicamente dettagliato e motivato alla Corte Costituzionale - la quale in Italia può decidere anche d' ufficio di fronte a manifeste violazioni della nostra Carta - chiedendo di dichiarare incostituzionale e/o nulla e/o inesistente la legge n. 214 del 22/12/2011 nella parte in cui è previsto l’ innalzamento dell’ età pensionabile dei lavoratori. Ho chiesto inoltre che siano dichiarate incostituzionali e/o nulle e/o inesistenti tutte le precedenti riforme previdenziali che hanno negato ai lavoratori i loro diritti acquisiti fin dalla data dell’ assunzione, nonché tutte le leggi intervenute nel tempo che hanno di fatto modificato in peius il conteggio della pensione dei lavoratori trasformando l’ intero sistema previdenziale da solidaristico in finanziario.
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