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Chiediamo all’Europa e soprattutto allo Stato slovacco di far rispettare le convenzioni internazionali sulle sottrazioni
Associazione P.
ha lanciato questa petizione diretta a:
ONU, UNICEF Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo, Corte di giustizia europea, Presidente del parlamento europeo, Vicepresidente del parlamento europeo, On. Roberta Angelilli, Parlamento Europeo, Commissario di giustizia europeo, presidente della
Sempre più genitori di nazionalità slovacca sottraggono i figli nati dall’unione con il genitore italiano, trasferendoli illegalmente nel loro paese di origine.
Nonostante la Slovacchia faccia parte ormai dal 2004 dell’Unione Europea, dal 2009 abbia adottato l’Euro ed abbia soprattutto firmato tutte le convenzioni internazionali contro la sottrazione internazionale di minori (come la convenzione dell’Aja del 1980, il Bruxelles II bis e la carta sui diritti del fanciullo di New York) non rispetta quasi mai gli impegni presi, soprattutto nei confronti dell’Italia e dei cittadini italiani.
Si parla di rimpatri brevi entro le sei settimane, come previsto dalla convenzione dell’Aja sulla sottrazione internazionale dei minori, ed invece in Slovacchia nei tempi stabiliti non si ottiene neanche la sentenza di 1° grado, arrivando in diversi casi addirittura alla Cassazione/Corte Suprema solo dopo 5 anni. Un’enormità se si considera che in gioco c’è il futuro di minorenni indifesi, che è prioritario tutelare in modo rapido ed efficace.
Addirittura accade spesso che anche ove la Corte suprema slovacca emetta sentenza favorevole per il rimpatrio del minore nel paese di origine (l’Italia), i provvedimenti non vengono resi esecutivi dalle autorità preposte, neanche davanti ad un preciso e circostanziato ordine del giudice.
Anche dalle modalità di svolgimento delle varie udienze si evince come lo Stato slovacco spesso non rispetti le convenzioni internazionali ma le adatti piuttosto, a propria discrezione, alla normativa nazionale, tutelando in primis il cittadino slovacco sottrattore, e finendo inevitabilmente per discriminare il genitore straniero-italiano.
Nella maggior parte dei casi non vengono garantiti in maniera adeguata e dignitosa neanche i diritti di visita provvisori del genitore italiano vittima di sottrazione internazionale di minore ed anche la frequenza e regolarità delle visite sono spesso lasciate alla discrezione, comodità ed umori del genitore slovacco.
Nonostante la Slovacchia faccia parte ormai dal 2004 dell’Unione Europea, dal 2009 abbia adottato l’Euro ed abbia soprattutto firmato tutte le convenzioni internazionali contro la sottrazione internazionale di minori (come la convenzione dell’Aja del 1980, il Bruxelles II bis e la carta sui diritti del fanciullo di New York) non rispetta quasi mai gli impegni presi, soprattutto nei confronti dell’Italia e dei cittadini italiani.
Si parla di rimpatri brevi entro le sei settimane, come previsto dalla convenzione dell’Aja sulla sottrazione internazionale dei minori, ed invece in Slovacchia nei tempi stabiliti non si ottiene neanche la sentenza di 1° grado, arrivando in diversi casi addirittura alla Cassazione/Corte Suprema solo dopo 5 anni. Un’enormità se si considera che in gioco c’è il futuro di minorenni indifesi, che è prioritario tutelare in modo rapido ed efficace.
Addirittura accade spesso che anche ove la Corte suprema slovacca emetta sentenza favorevole per il rimpatrio del minore nel paese di origine (l’Italia), i provvedimenti non vengono resi esecutivi dalle autorità preposte, neanche davanti ad un preciso e circostanziato ordine del giudice.
Anche dalle modalità di svolgimento delle varie udienze si evince come lo Stato slovacco spesso non rispetti le convenzioni internazionali ma le adatti piuttosto, a propria discrezione, alla normativa nazionale, tutelando in primis il cittadino slovacco sottrattore, e finendo inevitabilmente per discriminare il genitore straniero-italiano.
Nella maggior parte dei casi non vengono garantiti in maniera adeguata e dignitosa neanche i diritti di visita provvisori del genitore italiano vittima di sottrazione internazionale di minore ed anche la frequenza e regolarità delle visite sono spesso lasciate alla discrezione, comodità ed umori del genitore slovacco.
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